New Kayak Sardinia Valledoria


Vai ai contenuti

Valledoria e dintorni

Valledoria è posizionata lungo la costa settentrionale della Sardegna, a circa metà strada tra Stintino e Santa Teresa di Gallura. La cittadina è adagiata in una spendida valle dove il fiume Coghinas percorre il suo ultimo tratto prima di arrivare al mare e concorre alla formazione di un estesa striscia sabbiosa lungo l'intero litorale, caratterizzato da dune di sabbia bianca e spiagge di notevole dimensione. Il delta del Coghinas, conosciuto meglio come "La Foce", per le sue caratteristiche naturalistiche e faunistiche è stato riconosciuto a livello Europeo con l'istituzione di un Sito di Interesse Comunitario denominato Foce del Coghinas.
Grazie alla fertilità dei suoi terreni, tutta la pianura che circonda Valledoria è dedicata all’agricoltura, con coltivazione di carciofi, pomodori, angurie e meloni. Dagli anni ’80 una nuova attività ha iniziato a crescere, il turismo, che ha portato Valledoria a diventare un importante centro turistico, arrivando ad ospitare nei mesi estivi, migliaia di turisti italiani e stranieri.

L'entroterra è ricco di foreste, laghi, fiumi e montagne che si prestano ad escursioni di ogni tipo: trekking, mountain bike, a cavallo.
Valledoria può a giusto titolo vantarsi di avere uno dei più bei paesaggi costieri della Sardegna, le sue spiagge (San Pietro, Maragnani, La ciaccia) si snodano per oltre 3 Km e sono per la maggior parte caratterizzate da spiaggia finissima dorata.
Dominata dalla chiesetta campestre di San Pietro Celestino posta su un piccolo promontorio, San Pietro a mare è la spiaggia per eccellenza di Valledoria. Dune di sabbia bianca e spiaggia molto ampia che si specchia per circa un chilometro sul mare turchese.
Continuando verso ovest, la lingua di sabbia dorata si fa più stretta a Maragnani per estinguersi in prossimità delle prime case della Ciaccia, dove lascia spazio ad una nuova bellezza paesaggistica, la scogliera, che ci accompagnerà sino a Castelsardo.

La sua posizione geografica privilegiata permette al turista in pochissimo tempo di raggiungere le località più belle della sardegna: ad ovest: Stintino, Capo Caccia, Alghero, Castelsardo, ad est: Costa Paradiso, la Costa Smeralda con le isole dell'arcipelago, Capo Coda Cavallo e le calette che portano a San Teodoro.

Facile arrivare anche sulle sue isole più belle:

  • L'asinara ed il suo parco naturale raggiungibile con il traghetto dell'ente parco che parte da Porto Torres (1h 30m di crociera) o con battelli privati che partono dal porto turistico di Stintino.
  • La Maddalena e Caprera raggiungibili in traghetto da Palau.
  • Le isole dell'arcipelago raggiungibili con battelli privati che partano dal porto di Santa Teresa di Gallura


Nelle Immediate vicinanze potete ammirare:

Roccia dell'Elefante
La Roccia dell'elefante, uno dei simboli di Castelsardo , è una grande pietra trachitica (Roccia magmatica effusiva) del periodo neolitico Sardo (tra il 6° ed il 3° millennio A.C.) divenuta famosa per la sua particolare forma in cui tutti intravedono la figura di un enorme pachiderma.
E' situata sulla strada statale n.134 che da Castelsardo porta a Sedini
Coordinate GPS: 40°53'22.81"N - 8°44'46.15"E

Nuraghe Su Paddaju
I nuraghi sono delle torri in pietra di forma tronco conica risalenti al II millennio A.C. diffusi in tutto il territorio della Sardegna (se ne contano circa 7000). Centro della vita sociale degli antichi Sardi, diedero il nome alla loro civiltà, la civiltà nuragica e ad oggi sono unanimemente considerati come il simbolo più noto della Sardegna.
Il più vicino che potete visitare è il nuraghe Su Paddaju posizionato sulla vecchia strada che da Valledoria arriva al bivio con la strada statale n.134 che da Castelsardo porta a Sedini.
Coordinate GPS: 40°53'35.73"N - 8°45'17.26"E





Dato che non tutti hanno la possibilità di usufruire di un navigatore satellitare con coordinate GPS, nella mappa sotto potete vedere la disposizione dei luoghi descritti in questa pagina.

Non fatevi ingannare dalle dimensioni della mappa, le distanze tra le varie località sono brevi. Per darvi un'idea, tra Castelsardo e Valledoria ci sono circa 10 km ed è più breve arrivarci a piedi con una bella passeggiata lungo la scogliera che in auto.

Castelsardo
Fondata dalla famiglia Doria come fortezza nel 1102, la città di Castelsardo è famosa per l’aspetto del suo centro storico arroccato su un alto promontorio al centro del Golfo dell’Asinara. Attualmente Castelsardo, capitale dell’Anglona, è tra le mete turistiche più visitate della Sardegna e figura nella lista dei borghi più belli d’Italia
La fortezza di Castelsardo è tutt'oggi racchiusa dalle originarie mura. Le abitazioni attorno al castello si affacciano su viuzze strette lastricate di pietra locale dove le donne del posto siedono per intrecciare cestini, creando un immagine davvero suggestiva per il turista.
Anticamente queste vie si trasformavano in occasione delle festività del Maggio castellanese in piste da ballo, con finestre colorate da fiori e tanta allegria. Nel 1512 la struttura del castello fu rinforzata e alla cinta muraria vennero aggiunti lo Sperone e la Loggetta. Il Castello oggi è sede del Museo dell'Intreccio mentre dalle sue mura è possibile godere uno straordinario panorama che permette allo sguardo una visione che va dall'Asinara alla Corsica, da S. Teresa al Monte Limbara, dalla Gallura a Porto Torres.

Nell'antico borgo di Castelsardo, non mancate di visitare la cattedrale di S. Antonio Abate, ricostruita tra la fine del '500 e gli inizi del '600 su una preesistente struttura romana. Delle opere eseguite in quel periodo si possono ancor oggi ammirare la volta a crociera del transetto, che poggia su pilastri tardo gotici e capitelli scolpiti con angeli, draghi, aquile e pastori e la cappella dedicata alla Vergine interamente rivestita di azulejos (tipico ornamento dell'architettura portoghese e spagnola consistente in piastrelle di ceramica non molto spessa con una superficie smaltata e decorata dove l'azzurro è il colore predominante). I lavori eseguiti nel '700 hanno completato l'opera con la costruzione del Campanile, e della Navata con partiture in sei campate, che oggi possiamo ammirare.



Chiesa di Nostra Signora di Tergu


La Chiesa di Nostra Signora è la parrocchiale di Tergu (SS) e una delle massime espressioni dell'architettura romanica in Sardegna, anche se in seguito, ha subito dei rimaneggiamenti in forme gotiche ed in epoca barocca
La chiesa è ciò che rimane, insieme ai ruderi imponenti del monastero distrutto, dell’abbazia dei Benedettini che sorgeva in questa zona. Si trova in un'area campestre in cima ad una collina dell'entroterra di Castesaro ed è accessibile tramite un arco in pietra al termine del viale dei Benedettini lungo il quale si possono ammirare le quindici sculture in trachite rosa dello scultore Stefano Chessa che rappresentano le fasi della Passione e Morte di Gesù, una Via Crucis unica nel suo genere.


Terme di Castedoria
Immerse in un incantevole ambiente naturale allo sbocco della gola scavata dal fiume Coghinas alle falde del Monte Ruiu, nei pressi di Viddalba e a soli 2 Km dal paese di Santa Maria Coghinas, si trovano le terme di Casteldoria.
Nel letto del fiume, in corrispondenza di una frattura della crosta terrestre, le sorgenti di acqua salso-bromo-iodiche sgorgano caldissime (oltre 70° C).

Attenzione.... Lo stabilimento termale, costruito diversi anni orsono, è tutt'ora inattivo.

Pare però ormai certo (speriamo) che nella primavera di quest'anno 2010 potranno aprire i battenti grazie ad un consorzio privato che ne ha rilevato la gestione e che le ha già interamente ristrutturate.
Tutti aspettavano questo momento, l'unica preoccupazione è che questo non porti cambiamenti all'aspetto naturale del posto, magnifico sia d'estate, quando locali e turisti lo invadono per passare la giornata in assoluto relax (tra sole, bagni caldi, fanghi e spuntini al sacco), che d'inverno, quanto a contatto con l'aria fredda si formano grandi nuvole di vapore che contribuiscono ad aumentare il fascino di questo luogo, già noto ai Romani, che ne erano assidui frequentatori.

Io stesso, come tantissimi altri, in questi anni ho provato le qualità terapeutiche del posto seguendo queste semplici regole del fai da te....... non sono cure termali ma aiutano a stare meglio.

  • immergersi nell'acqua tiepida del fiume per poi dirigersi verso quella più calda sita proprio sotto lo stabilimento termale e acclimatarsi per alcuni minuti
  • cercare sul fondo del fiume o sotto il piccolo argine il fango sulfureo (fate attenzione che più la vostra mano affonderà nel fango più la temperatura dello stesso aumenterà)
  • cospargete la parte dolente con il fango bollente magari ripetendo l'operazione più volte lasciando alla fine un leggero strato sulla vostra pelle.
  • uscite dall'acqua e mettetevi al sole on modo da far seccare su di voi il fango
  • leggetevi un buon libro, fate una passeggiata lungo l'argine, ascoltate musica.... ovvero fate trascorrere un'oretta
  • rientrate nell'acqua calda, lavatevi il fango di dosso e restate per alcuni minuti nell'acqua calda


Vi assicuro che vi sentirete meglio e rilassati...... Buon bagno a tutti !!!!




Torna ai contenuti | Torna al menu